La rimozione di solidi sospesi e fosforo con le tele filtranti MITA: la tesi dell’Università di Pavia

I produttori di tecnologie per il trattamento dei reflui hanno ormai da anni una visione: quella di rendere totalmente circolare l’utilizzo dell’acqua. E naturalmente, lo scambio di ricerca e risorse con gli enti universitari sono un’occasione unica per perseguire questo obiettivo in modo efficace ed efficiente.

Per questo siamo lieti di annunciare i brillanti risultati della tesi di laurea magistrale della Dott.ssa Paola Maria Rossi, discussa presso l’Università degli Studi di Pavia.

Il suo lavoro, dal titolo “Valutazione del funzionamento di nuovi media filtranti applicati in fase di filtrazione terziaria presso un impianto di depurazione di acque reflue urbane” (nell’ambito del corso di Laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente), si è focalizzato sulle prestazioni delle nuove tele filtranti di MITA Water Technologies, montate sui filtri a tela di un depuratore pubblico locale. La ricerca è stata svolta sotto la supervisione della Prof.ssa Arianna Callegari e degli ingegneri di MITA Water Technologies Andrea Ponzano e Francesca Caccamo.

I dati raccolti durante la sperimentazione di Paola dimostrano ancora una volta la qualità della filtrazione su tela a fibra libera nell’eliminazione tanto di solidi sospesi quanto di fosforo: il risultato è un’acqua trattata di elevatissima qualità, utile per uno scopo “nobile” quale il riutilizzo in processi industriali e in agricoltura.

1. Non solo solidi sospesi: i filtri a tela pile per la rimozione di fosforo

Le nuove tele filtranti analizzate hanno dimostrato efficienze di rimozione elevate di due dei principali inquinanti delle acque reflue: lo dimostrano i numerosi risultati raccolti da Paola Maria Rossi. Le efficienze di rimozione ottenute durante i mesi di sperimentazione sono state in media superiori al 90% per quanto concerne i solidi sospesi totali e al 70% per il fosforo in forma particolata.

La rimozione di entrambi gli inquinanti ha un impatto decisivo in un campo sempre più esplorato dalle realtà produttive ed agricole per la conservazione di risorse, territorio e dell’ambiente: il riutilizzo di acque reflue trattate.

2. L’importanza della rimozione del fosforo nel riutilizzo delle acque reflue

Riutilizzare le acque trattate, all’interno dei processi industriali o per l’irrigazione, è il miglior modo possibile per gestire un bene sempre più scarso: in gioco c’è anche la possibilità di ridurre fenomeni naturali estremi come le siccità e le alluvioni. Tutto ciò a patto però di ottenere una qualità molto elevata della risorsa idrica, in particolar modo per un suo riutilizzo in agricoltura.

In questo processo circolare, i filtri a tela pile sono un alleato naturale.

È nota, infatti, la loro elevata capacità di rimozione di solidi sospesi, grazie soprattutto ad un’efficace filtrazione di gravità: meno di 10 mg/l per l’acqua in uscita. Spesso però si dimentica il loro apporto per la rimozione del fosforo, su cui ha posto invece l’accento la tesi della Dott.ssa Paola Maria Rossi.

3. I rilievi di MITA Water Technologies

“I risultati ottenuti da Paola sono eccellenti e confermano la validità della nostra tecnologia di filtrazione a tela pile”, affermano Andrea Ponzano e Francesca Caccamo, specialisti di processo di MITA Water Technologies, “Per questo siamo felici di aver collaborato con lei al suo progetto di tesi”.

MITA Team 07/05/2024